L’Anac furiosa, va alla carica!
Una Presidentessa Bezzera particolarmente arrabbiata quella che incontriamo domenica alle corse. Eppure dovrebbe essere il contrario visto che proprio il giorno prima due cavalli italiani – Kyllachy Queen in Listed e Crazy Chic in handicap – avevano riportato due prove importanti nella patria del galoppo mondiale, in Inghilterra.
Cosa fa arrabbiare la Presidente ANAC?
“Io sono molto felice per i risultati di ieri perché dimostrano che i cavalli italiani si fanno valere anche all’estero. Pur dovendo confrontarci con numeri infinitamente superiori ai nostri, pensiamo solo che da noi nascono circa 500 cavalli all’anno mentre in Europa sono circa 25.000, quindi una sproporzione enorme, inoltre sappiamo bene che gli investimenti esteri sono molto più ingenti dei nostri per mille ragioni. Premesso questo l’allevamento italiano continua a battersi bene e a fornire risultati importanti, come quelli che hai appena citato.
Peccato solo, da qui il mio disappunto, che l’allevamento italiano è stato dimenticato dal Ministero, pare che il galoppo non esista. I rappresentanti del galoppo fanno fatica a farsi ricevere dai dirigenti preposti, non si capisce il perché di questa totale chiusura che non ha senso e che porta gravissimi danni al comparto del galoppo”.
Ma non è solo questo a far andare su tutte le ferie Isabella Bezzera, vero?
“No, perché al Ministero ne inventano sempre di nuove, a breve uscirà un nuovo regolamento che premierà gli allevatori italiani del trotto i cui cavalli s’impongano in qualsiasi tipo di corsa all’estero, dalle reclamare e vendere in su. Per il galoppo invece, guarda caso, per venire premiati bisogna vincere premi superiori ai 40mila euro di dotazione. Voi capite che parliamo di corse ben superiori alle reclamare o vendere, parliamo per la stragrande maggioranza di corse di selezione. Perché questa disparità? Nel galoppo si decide di premiare la qualità e invece al trotto questo discorso non vale? Io mi chiedo a cosa serva questo provvedimento? O si decide di premiare la qualità e mi va bene, sia chiaro, oppure troviamo un altro modus operandi che però sia uguale per tutti. In questo modo mi sento defraudata per tutti gli allevatori italiani di galoppo”.
Questa ci pare un’azione preventiva a tutela degli interessi degli allevatori. Però ci par di capire non sia l’unico motivo di malcontento.
“Altra questione è il montepremi e la sua ripartizione. Il CNG ha portato una disamina di quelli che sono i soldi spesi e quanto viene prodotto dalle tue branchie. Non credo sia più tanto valido il discorso 60-40 tra trotto e galoppo. Prendiamo in considerazione anche le corse all’estero, dalle quali l’ente ottiene ottimi profitti e che in massima parte sono di galoppo perché più attrattive e con più gioco. Un esempio: lo scorso semestre le corse estere al galoppo hanno portato 34 milioni, mentre al trotto solo 4. Direi che i numeri parlano da soli”.
Ultima questione sul tavolo, la programmazione e il calendario, dai quali è uscita l’idea che sia utile ridurre le corse per convegno da sette a sei. Cosa ne pensa ANAC?
“Secondo me se invece di ridurre da sette a sei il numero di corse, si riducessero il numero di convegni ci sarebbe un vero risparmio nei costi fissi. Bisogna cercare di ottimizzare quello che si ha, dunque non abbassare il montepremi e cercare anzi di aumentare la dotazione per corsa. Riducendo il numero di convegni sarebbe possibile avere questo risultato”.
Ringraziamo Isabella Bezzera per la disponibilità e aspettiamo la prossime mosse dell’ANAC che ci pare pronta a partire alla carica.
Antonio Viani@DerbyWinnerblog