Si.Fra. : tra Sakhee’s Secret e le Aste, progetti e proposte

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sakhee's secret6Da sempre siamo grandi paladini della validità del prodotto 100% Made In Italy – di conseguenza sostenitori della necessità di un maggiore utilizzo dei sire presenti in Italia – e dunque oggi siamo tornati a trovare Francesco Loi, giovane allevatore e socio assieme a Simone Esposito della Si.Fra., società proprietaria dello stallone numero 1 nel 2015 quanto a numero di monte effettuate in Italia, Sakhee’s Secret, con 94 monte.
Francesco è prima di tutto un grande appassionato di cavalli ed è un entusiasta del suo lavoro, lo raggiungiamo telefonicamente dopo che ha appena finito di parlare con un allevatore per l’invio a breve di una sua fattrice allo stallone. L’occasione è ghiotta per chiedergli come sta andando la stagione 2016 di Sakhee’s Secret.

“Bene, anzi molto bene, finora abbiamo concretizzato più di 80 monte. Se pensiamo che l’anno scorso di questi tempi eravamo leggermente sotto questo numero penso che non possiamo che essere molto felici della risposta e dell’attenzione verso Sakhee’s. D’altronde credo sia un credito più che meritato visti i risultati avuti e che sta avendo a tutt’oggi”.

Rinfreschiamoci la memoria con una serie di dati.

“Innanzitutto partiamo con il risultato appena ottenuto da It’s The Ice, figlio ovviamente di Sakhee’s Secret che in Listed, nelle Pasadena Stakes, a Santa Anita, California, è giunto ottimo secondo dopo corsa da protagonista e viene battuto da Dressed In Hermes che, oltre a essere già vincitore in Gr. III, è un tre anni molto stimato inclassifica 2016 stalloni America. Ma non solo, se vediamo la classifica dei vincitori 2016, risulta al sesto posto con nove vincitori e su trenta partenti, una percentuale del 30%, con tredici vittorie. Un piazzamento più che lusinghiero e davanti a tanti stalloni molto più reclamizzati e aggiungo costosi di lui”.

Inoltre mi dicevi che con la vittoria negli States ha ottenuto un record davvero particolare.

“Sì, grazie a questa vittoria abbiamo completato il giro del mondo dei paesi dove un figlio di Sakhee’s Secret ha vinto almeno una corsa. Partendo dall’estremo oriente abbia suoi figli vincitori in Cina, Giappone, Nuova Zelanda, Australia, appunto America e poi in Europa, Francia, Inghilterra e Irlanda, oltre ovvio all’Italia. Tutto questo senza aver coperto, in passato, book di fattrici estremamente qualitative.
“Ha dimostrato di essere competitivo in tutto il mondo e su tutte le distanze. In più tutti i suoi figli hanno una caratteristica che li contraddistingue, cioè hanno il famoso cambio di passo in dirittura. Quello spunto che se ti ricordi aveva anche il padre e che trasmette ai figli. Penso sia un tratto distintivo molto apprezzato dagli allevatori”.

Sicuramente e direi che il trasmettere qualità è indice della bontà di uno stallone. Non possiamo che farti e farvi, alla Si.Fra., un grande in bocca al lupo per la stagione del vostro stallone.
Passiamo adesso a un altro aspetto che ti sta molto a cuore come allevatore, il tema delle Aste yearling italiane. Hai avuto modo di leggere i vari interventi che a questo proposito abbiamo ospitato su DerbyWinner?

“Assolutamente, vi ringrazio perché è un tema particolarmente importante, dalla buona riuscita di logo sgaun’asta derivano una serie di fattori che incidono su tutta la filiera. Diciamo che è un biglietto da visita importante del settore. Ho letto che il problema sarebbe la mancanza, o il numero ridotto, di agenti esteri presenti. Penso che se il catalogo migliora in qualità, e per me quest’anno abbiamo un numero maggiori di soggetti qualitativi, gli agenti esteri verranno da soli. Non penso che cambi troppo un giorno in più o in meno, certo bisogna cercare di evitare sovrapposizioni ma capisco anche che le date già decise siano un problema da modificare.
“Quindi, penso sia meglio iniziare dalle piccole cose, ovvero la location dell’asta, Settimo Milanese. L’anno scorso ho vissuto per la prima volta l’asta da spettatore, non avevo cavalli in vendita e devo a malincuore ammettere che ho sentito tantissimi commenti negativi sullo stato del centro di Settimo, sul fatto che non esistesse un bagno, che ci fosse insomma una situazione non ideale per un’asta importante come vogliamo che sia quella SGA”.

Quindi per entrare nel vivo, cosa proponi?

A mio parere sarebbero da fare all’ippodromo di San Siro. Abbiamo il più bel luogo per i cavalli in Europa e non lo sfruttiamo. Inoltre non ci vorrebbero grandi lavori o stravolgimenti. Basterebbe avere un preventivo da una o più aziende che noleggiano i box per i concorsi ippici. Il tondino esistente andrebbe benissimo come pre tondino dell’asta e poi basterebbe creare un corridoio che dal tondino vada alla zona betting coperta e lì il cavallo può anche stare fermo, non è scritto che debba girare. Chi vuole, può vedere girare il cavallo nel pre-tondino o nei box prima dell’asta. Nella zona coperta si mettono una serie di sedie e tavolini con una tovaglia bianca con un fiore.ippodromo milano “Finito, nulla di trascendentale. Chi vuole mangia al ristorante Canter, oppure un panino al bar o ancora sale al bar della tribuna e si prende quello che vuole. Tutto in una cornice di qualità, dove sarebbe anche più facile ottenere degli sponsor per coprire le spese. In una situazione di questo genere i miei cavalli sarei felice di portarli e di misurarmi nell’asta. Se invece verrà fatta a Settimo ho la grande paura che la trascuratezza e il degrado del luogo, perché è di questo che stiamo parlando, si rifletta anche sull’andamento delle aste deprimendole, e a questo punto forse sarebbe meglio tenermi i prodotti in casa e venderli privatamente”.

Non credi che questo effetto sfiducia ci possa essere anche a San Siro?  

“No, la gente vuole e ha bisogno di un cambiamento, anche e soprattutto nel modo di presentarsi e cosa c’è si.fradi più visibile della location delle aste? Se vogliamo attirare nuovi compratori con una certa disponibilità ovviamente dobbiamo presentare un book qualitativo, ma anche una cornice altrettanto qualitativa e Settimo non lo è. Inoltre vista la situazione attuale credo che i costi per rendere il centro un minimo accettabile, non decoroso, siano superiori a quelli necessari per un’asta a San Siro. Dobbiamo organizzare qualcosa di nuovo per tornare ad avere risultati”. 

Fiducia nel futuro, progettualità e proposte per innovare il nostro settore, diciamo che non ti manca davvero nulla.

“Sono convinto di quanto detto. Sono giovane è vero, ma sto investendo il mio futuro in questo settore e credo non sia poco visto il periodo che viviamo. Ritengo sia fondamentale il contributo di tutti perché non solo le aste ma tutto il nostro settore possa tornare a crescere”.

Ottima chiusa, un saluto e ancora complimenti per i risultati di Sakhee’s Secret.

“Grazie e un saluto a tutti i lettori di DerbyWinner”.

Un pensiero riguardo “Si.Fra. : tra Sakhee’s Secret e le Aste, progetti e proposte

    Le aste SGA cambiano location (evviva!) « DerbyWinner ha detto:
    26 giugno 2017 alle 21:35

    […] nostro blog, abbiamo auspicato (assieme ad altre) con forza da oltre un anno (vedi le interviste QUI, QUI e QUI). Permettetemi di aggiungere anche che DerbyWinner è stato l’unico mezzo di […]

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