Che bastonata! Servirà per cambiare strategia?
Una sonora bocciatura dell’ippica italiana odierna!
Questo è quanto scaturisce dalle decisioni prese oggi dal Comitato Pattern Europeo che non solo non promuove alcuna delle nostre corse di selezione (non che ce lo aspettassimo), ma anzi abbassa il livello di due delle nostre corse faro, il Gran Premio di Milano e il Premio del Presidente della Repubblica di Roma, entrambe retrocesse a Gruppo II.
Non finisce qui infatti anche il Vittadini scende di un gradino diventando Gruppo III e l’Omenoni perde la qualifica di gruppo passando a Listed.
Davvero un risultato pessimo che deprime ancora di più il nostro galoppo e lo allontana sensibilmente dalle nazioni ippicamente sviluppate.
Non ci sentiamo di dare contro ai tecnici del Comitato perché per tanti anni sono passati sopra a un’ippica tricolore che non solo non pagava i premi nei tempi prestabiliti ma che non riusciva neppure a inviare a trattare dirigenti competenti o che almeno parlassero inglese.
Questa bocciatura è colpa di anni di totale deregulation del settore dove tutta la sapienza tecnica accumulata in decenni è stata sparsa al vento in pochi anni, dove nessuno dei nostri dirigenti è stato capace di difendere le nostre corse principali.
Piange il cuore vedere il Milano retrocesso a Gruppo II, una prova con vincitori illustri in passato e che ora dovrà scalare un Mortirolo per tornare dove gli spetta, il Gruppo I.
Qualcuno obbietterà che la colpa è dei nostri cavalli che non sono abbastanza “buoni” da ottenere rating abbastanza elevati e tali da mantenerci in Gruppo I. Questo è vero solo in minima parte, innanzitutto perché dopo anni in cui la programmazione è stata violentata continuamente era logico che anche i nostri cavalli scadessero di valore almeno nella media. Inoltre in tutta Europa il valore dei Gruppi I è dato anche (se non soprattutto) dalla qualità dei cavalli esteri che vengono a correre e mi pare ovvio che visto lo sfacelo organizzativo italiano solo pochi valorosi (o pazzi) abbiano scelto di attraversare le Alpi.
Se almeno questi schiaffi servissero per cambiare radicalmente impostazione potremmo dire che sono stati salutari, ma ci crediamo poco.
Chi ci dirige non sa fare altro che continuare nella sua strategia fallimentare, una strategia fatta di tanti convegni e corse inutili, zero capacità di selezione e soldi dati a pioggia, proprio il contrario di quanto davvero è necessario.
Dunque diciamo un grande “grazie” a tutti i nostri dirigenti paganti profumatamente per affossare il galoppo italiano, anzi glielo diciamo in inglese anche se con ogni probabilità non capiranno… Thank You
Antonio Viani@DerbyWinnerblog