Lunedì di riposo: esperimento riuscito, paziente morto?
L’inizio d’anno è partito con i botti, non quelli d’artificio e neppure parliamo della grande famiglia di allenatori che da anni domina il nostro galoppo, parliamo di una scelta che sta facendo discutere parecchio e che ha monopolizzato l’attenzione degli appassionati, la scelta del MIPAAF di non far correre l’ippica al lunedì.
Una decisione che ricalca quanto avveniva in passato quando il lunedì era festa per parrucchieri e ippici.
In tanti hanno spinto per questa decisione – soprattutto i professionisti del trotto – e alcuni contro, diciamo che la maggioranza era cautamente favorevole, noi invece per non smentirci, da buoni bastian contrari eravamo e siamo totalmente contrari a questa scelta.
Dopo il primo lunedì senza campi italiani e con i soli campi esteri in programma possiamo dire che l’esperimento è riuscito e il paziente è morto. Frase forte che però fotografa bene la situazione, ma vediamo meglio i risultati per capire assieme se il nostro atteggiamento contrario era ed è motivato oppure no.
Ieri si scommetteva, come detto, solo sull’estero e in particolare in quattro campi, tre di galoppo, Deauville, Flamingo Park e Wolverhampton e uno di trotto, Vincennes. In totale il volume scommesso si è assestato poco sopra il milione di euro mentre negli ultimi lunedì di dicembre e novembre (quelli con ancora i campi italiani e di supporto gli esteri) la cifra era stabilizzata attorno al milione e trecentomila. Quindi una perdita secca di circa trecentomila euro (a spanne un bel meno 25%) ed esperimento fallito?
Tutt’altro, esperimento riuscitissimo, ma nella maniera contraria a quanto speravano i suoi propugnatori. Infatti, la giornata di ieri ha portato nelle casse dell’ippica (escluso il guadagno dello Stato) circa 130mila euro a fronte di un costo di poco più di trenta mila euro quindi un saldo positivo di circa 100mila euro… Tutti felici, no?
No, c’è da esserne costernati e spaventati. Perché? Semplice, perché grazie a questa bellissima mossa si è acclarato e reso evidente anche ai più svagati, che le corse italiane – così come sono strutturate oggi – sono solo e unicamente un costo per lo Stato visto che tra montepremi e soprattutto costi delle convenzione il saldo per lo Stato è SEMPRE negativo, mentre togliendo i costi di montepremi e convenzioni (con le sole estere in programma) e dovendo solo pagare una percentuale sul raccolto l’attività è per forza di cose in utile…
Grazie mille a coloro che con tanti sforzi hanno richiesto e difeso questa scelta che ha reso evidente che l’ippica italiana è un costo per le esauste casse Statali.
Ci sono stati paladini del lunedì di riposo che nei giorni scorsi per perorare la causa hanno paragonato i professionisti dell’ippica al pari di dipendenti dei supermercati e dei negozi, invero un paragone bizzarro visto il tipo di attività totalmente differente che si svolge nel nostro settore e visto anche che i nostri addetti ai lavori sono per loro natura più assimilabili a dei lavoratori autonomi e a dei professionisti, per i quali il giorno di riposo è una scelta personale e insindacabile.
I vari protagonisti dell’ippica nostrana possono scegliere in tutta libertà di non lavorare un determinato giorno della settimana oppure di farlo tutti i giorni.
Inoltre non capiamo perché in un periodo dove tutti gli sport cercano di occupare ogni momento della giornata per guadagnare in visibilità e anche in scommesse, l’ippica decida di fare il contrario e si autoghettizzi una volta di più…
Ma il vero rischio è che a questo punto un qualche solerte dirigente ministeriale non colga la palla al balzo per fare una semplice processo mentale: se il lunedì è il solo giorno della settimana nel quale guadagno (come Stato nel suo complesso) perché non cerco di replicare tale situazione su più giorni? Quindi aspettiamoci anche il martedì solo estero e poi il mercoledì e via così, magari fino solo a programmare di sabato e domenica le nostre corse nazionali… Paradosso, sì ma neanche tanto perché è frutto di un normale ragionamento logico, tolgo dove perdo e aggiungo dove guadagno.
Ovviamente siamo solo al primo lunedì di prova e bisogna avere un test più ampio (seguiremo la vicenda e vi terremo aggiornati) ma vedrete che la situazione alla fine sarà questa, meno incassi dalle scommesse e piano piano nel futuro passerà l’idea di avere sempre più giorni senza alcun campo italiano in programma, bella proposta davvero…
Quello che i propugnatori dell’iniziativa non hanno capito è che il vero demone contro il quale scagliarsi non era il correre o meno di lunedì ma il fatto che si corre troppo durante tutto l’anno e dunque le corse hanno perso di attrattività e di conseguenza sono meno interessanti da giocare. Invece di chiedere il lunedì di riposo avrebbero dovuto pretendere di ridurre del 30% il numero dei convegni italiani che vengono proposti ogni anno. Facendo così avrebbero reso più interessanti le corse rimaste e più giocabili. Seguendo questa idea (riduzione dei convegni) si poteva anche pensare di avere uno o due (massimo) convegni anche il lunedì che funzionassero da traino agli esteri.
Invece nulla, i convegni tolti al lunedì verranno riproposti durante la settimana e dunque nulla cambia, anzi tutto peggiora, perché siamo pressoché certi che la somma di tali convegni raccoglierà meno rispetto a quanto avrebbero fatto divisi in più giorni, cioè ci sarà una cannibalizzazione tra eventi…
Bravi, l’esperimento è andato a buon fine, l’ippica italiana è morta!
Antonio Viani@DerbyWinnerblog
Grande attenzione in questi giorni