Sorpresa Kool Kompany nelle Craven! Rocky Rider per il nostro Derby?
Binocoli ancora puntati sul Rowley Mile di Newmarket dov’è andato in scena il secondo giorno del Craven Meeting con la disputata delle attese Craven Stakes (Gruppo 3), uno dei trial in vista delle 2000 Ghinee del prossimo 2 maggio.
Richard Hannon, dominatore della corsa nelle ultime edizioni (Toormore, Toronado e Trumpet Major), ha trionfato ancora una volta ma non grazie al più atteso Moheet (High Chaparral), il portacolori di Joaan che arrivava da imbattuto dopo una vittoria straripante in maiden a Salisbury, bensì con l’altra pedina Kool Kompany (Jeremy), il baio sfacciato che ha beneficiato di un perfetto coast to coast alla ricomparsa dal nulla di fatto nelle Middle Park disegnatogli da Richard Hughes.
Sesta vittoria in carriera per questo solidissimo baio che a due anni aveva conquistato sia le Railway sia il Papin a Maisons Laffitte. Con il limpido successo di oggi, peraltro con la resa di un chilo ai coetanei, Kool Kompany ha zittito tutti i suoi detrattori, quelli che lo dipingevano come un puledro soltanto precoce, lasciando ad una lunghezza e un quarto l’atteso Nafaqa (Sir Percy), l’allievo di Charles Hills alla ricomparsa dal posto d’onore alle spalle di Elm Park nelle Royal Lodge.
Il favorito Moheet, in coppia con Frankie Dettori, dopo percorso all’estrema retroguardia, ha rifatto terreno per cogliere un discreto terzo di misura sul portacolori del Coolmore War Envoy (War Front), con Aces (Dark Angel), carta di Andrea Atzeni per la Qatar Racing, quinto ben davanti al deludente Cumani White Lake (Pivotal).
Il vincitore è stato tagliato nell’antepost verso le 2000 Guineas ed ora lo si può trovare a 16/1, anche se Richard Hannon, che proporrà sabato la probabile punta classica Ivawood nelle Greenham, potrebbe dirottarlo verso la Poule di Longchamp.
L’ultimo vincitore di Craven capace di bissare nelle 2000 Ghinee è stato Haafhd nel 2004.
In giornata da vedere un altro Gruppo 3, le Abernant riservate ai velocisti di tre anni ed oltre sui 1200 metri con un altro coast to coast riuscito (non si recupera molto sul terreno good del Rowley Mile) da parte di Astaire (Intense Focus), l’atteso allievo di Kevin Ryan che ha fatto valere la forma già rodata dall’ottimo posto d’onore colto alla ricomparsa. Il laureato delle Middle Park 2013 sul tracciato, ha respinto di mezza lunghezza con un ottimo Jamie Spencer il cinque anni Watchable (Pivotal) e il favorito Music Master (Piccolo).
L’ultima pattern del pomeriggio erano le tradizionali Earl Of Sefton, Gruppo 3 sul miglio allungato, risolte in maniera disarmante dal Godolphin French Navy (Shamardal), a segno per la quarta volta consecutiva e subito a bersaglio alla ricomparsa. Il baio allenato da Charlie Appleby e montato con confidenza da William Buick, dopo aver atteso nelle retrovie, è scattato con altro piglio all’ultimo furlong travolgendo un ottimo Arod (Teofilo), il baio della Qatar Racing montato da Atzeni ed allevato da Alberto Panetta, e il Galileo Mondialiste.
Nel resto del convegno da menzionare il risultato del Tattersalls Millions Trophy, ricchissima condizionata per tre anni sul doppio chilometro conquistata dal diabolico Ryan Moore in coppia con Cape Clear Island (Fastnet Rock), un allievo di Aidan O’Brien che ha rintuzzato il violento attacco del Godolphin Greatest Journey (Raven’s Pass), con a ridosso, ad una testa dal posto d’onore il leader Rocky Rider, un Galileo di Andrew Balding per i colori della Qatar Racing.
Segnatevi il suo nome perché Rocky Rider, interpretato da Andrea Atzeni in avanti, è rimasto con coraggio sul passo ed ha l’iscrizione al Derby Italiano. Dopo la ricomparsa vincente di Chelmsford City, con il devastante successo in maiden, Rocky ha dimostrato probabilmente di non poter ambire alle Dante o all’Epsom Derby (ha la doppia iscrizione), e quindi, visti anche i giusti tempi da qui al Nastro Azzurro del 17 maggio, potrebbe essere un candidato plausibile dall’estero.
Infine da segnalare il doppio Godolphin, a segno stavolta per Bin Suroor e James Doyle nelle Wood Ditton, con l’inedito Winter House (Cape Cross), e la notevole impressione destata dalla due anni Kurland (Kheleyf), una grigia di Martyn Meade che la strapazzato i rivali nella maiden d’apertura al femminile.
Stay with us… appuntamento sabato a Newbury con le Greenham e le ex Fred Darling, altri due trial fondamentali che dovranno schiarire il quadro ancora opaco delle 1000 e 2000 Ghinee.
Edoardo Borsacchi@Edobor88Edoardo