A Cheltenham la Gold Cup sorride al novizio Coneygree
Tranquilli, non ci eravamo dimenticati dell’ultima giornata del Festival di Cheltenham 2015. Volevamo far sedimentare le emozioni e fare non soltanto un resoconto della giornata conclusiva ma aggiungere alcune considerazioni sul meeting e magari riflettere ad alta voce su eventuali soluzioni da importare in Italia. Sappiamo che verremo tacciati di inguaribili ottimisti o peggio, però riteniamo che copiare (in maniera intelligente ovvio) le soluzioni migliori adottate all’estero, sia un’azione meritoria e non certo qualcosa di cui vergognarsi.
Andiamo con ordine, il convegno finale del Festival aveva il suo naturale clou nella Gold Cup, il Gruppo 1 sui 5300 metri che a sorpresa (ma non troppo) ha visto prevalere il principiante (novice) Coneygree. L’allievo di Mark Bradstock, piccolo allenatore con una scuderia abbastanza limitata, non solo ha vinto ma ha dominato la corsa da un capo all’altro portato al successo dal giovane jockey Nico de Boinville che, solo nel 2011, aveva rappresentato la Gran Bretagna come gentleman rider nelle World Series, davvero un bel salto di qualità che testimonia il gran lavoro fatto dalla fegentri.
Il novizio, otto anni, con la Gold Cup è arrivato alla quarta vittoria in altrettante uscite nella specialità e ha permesso al suo allenatore di ottenere la sesta vittoria in venti uscite in questa stagione. Per quanto fosse un azzardo quello di presentarlo nella Gold Cup i bookies avevano abbastanza fiducia nelle sue possibilità mantenendolo come contro favorito al pari di Many Clouds e dietro al solo Silviniaco Conti, finito mestamente al settimo posto accusando, a detta di Paul Nicholls suo trainer, il terreno troppo morbido per le sue caratteristiche. Al secondo posto è giunto un altro giovane, il sei anni Djakadam che ha lottato come un leone per conquistare la seconda piazza davanti a Road To Riches.
Nelle altre corse di gruppo è da segnalare la vittoria nel Triumph Hurdle di Peace and Co per Henderson che ha battuto di un’incollatura Top Notch e l’affermazione di Martello Tower nel Novices’ Hurdle. Per finire ancora una vittoria di Willie Mullins con Wicklow Brave nell’Handicap Hurdle.
Proprio WP Mullins è il vero dominatore di questa edizione del Festival dall’alto delle sue otto vittorie (ultima con Killultagh Vic) che hanno stabilito il nuovo record del meeting battendo di uno il precedente di Nicky Henderson stabilito nel 2012.
Fin qui la parte tecnica, quanto alle impressioni possiamo solo confermare quanto detto nell’articolo di apertura del meeting, cioè che Cheltenham non è solo il Festival degli ostacoli ma un appuntamento irrinunciabile per ogni appassionati d’ippica. Quest’anno inoltre è stato battuto il record di presenze con oltre 248mila spettatori spalmati sui 4 quattro giorni e quest’ultima giornata ha superato le 68mila presenze.
I motivi di tale successo sono ovviamente la grande passione per gli ostacoli in Gran Bretagna, ma non solo, crediamo che le strutture all’avanguardia aiutino, basti pensare che le tribune dell’ippodromo sono interessate da alcuni anni da una forte ristrutturazione che ne cambierà parzialmente il volto rendendolo ancora più accogliente. Un altro aspetto fondamentale è la concentrazione in un breve periodo di tempo di un programma di alto livello, fattore che consente allo spettatore di programmare con il giusto anticipo la sua presenza e soprattutto fa sì che l’attenzione sia focalizzata su un evento preciso e non si disperda. L’idea del meeting è un’invenzione fantastica e noi di DerbyWinner ne siamo da sempre favorevoli, forse sarebbe ora di provare anche qui da noi, che ne dite?
Antonio Viani@AntonioViani75