Livorno serata di successo
Un successo. La serata di ieri a Livorno non la si può definire diversamente.
La considerazione che ci sembra più rilevante evidenziare dalla giornata di apertura dell’ippodromo labronico è questa. Un successo nei numeri delle persone presenti all’ippodromo, dalle cinque alle seimila stando abbastanza bassi con i conteggi. Numeri davvero importanti che non possono essere mitigati dall’entrata gratuita, anzi l’idea di non fare pagare il biglietto, che in generale ci vede contrari, in questa circostanza è stata corretta essendo stata, quella di ieri sera, la prima giornata della stagione, dopo che le peripezie e le difficoltà incontrate per riaprire il Caprilli potevano realisticamente far pensare a un rischio di disamoramento da parte del pubblico livornese.
Altra nota davvero bella è stata la partecipazione del pubblico presente, i tanti bimbi e ragazzi assiepati allo steccato ci danno la sensazione di uno spettacolo vivo e palpitante, come dovrebbe essere sempre una giornata alle corse.
In sostanza siamo felici che il nuovo corso sia iniziato bene e sia stato “bagnato” da un’accoglienza che testimonia non soltanto la grande passione che esiste in Toscana per i cavalli, ma anche che quando le cose vengono fatte per bene e con giudizio l’ippodromo rimane un importante punto di aggregazione dove le persone hanno piacere ad andare. Esempi ne abbiamo avuti anche nel recente passato con il new deal di Milano dove le presenze si sono ampiamente raddoppiate e l’ippodromo è tornato a splendere. Il leit motiv è che se si lavora bene, cercando di fornire uno spettacolo all’altezza delle aspettative del pubblico, quest’ultimo risponde sempre presente.
Per questa ragione non ci soffermeremo sulle gabbie che fanno le bizze o sui panini che mancano al bar. Sono tutti inconvenienti che fanno parte di quella taratura che giocoforza, in questo caso, va fatta in corsa d’opera. Siamo certi che la prossima riunione sarà perfetta sotto questi punti di vista.
Solo un appunto generale che purtroppo riguarda tutta la nostra ippica: programmare tre giornate a settimana tra Livorno e Grosseto, senza contare le giornate assegnate a Capalbio, è volersi del male. A oggi non c’è il numero sufficiente di cavalli per organizzare così tante riunioni tecnicamente all’altezza e divertenti per il pubblico. Non è certo colpa della gestione di Livorno e neanche di quella di Grosseto, sarebbe però interessante se da questa bel risultato tutte le componenti toscane e nazionali prendessero spunto per ritrovarsi e cercare di organizzare il loro calendario così da non pestarsi i piedi e soprattutto garantire un prodotto all’altezza dell’enorme passione dimostrata dagli amanti del nostro sport.
Noi ci crediamo.
Antonio Viani@AntonioViani75