Royal Ascot – Day four.

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day4.1Dopo la buona prova di Final Score ci aspettavamo un’altra prestazione notevole da parte del compagno di colori e training Dylan Mouth, laureato del Derby Italiano, arrivato anch’esso da imbattuto al difficile test delle King Edward VII sul miglio e mezzo in programma nel day four.
Dopo il ritiro in mattinata del Gosden Western Hymn, sesto nel Derby di Epsom di Australia, l’attesa è cresciuta ancora di più ma in pista, purtroppo, l’erede di Dylan Thomas non ha saputo figurare se non fino all’ingresso in retta, dopo una prima parte del percorso passata piuttosto insofferente e in “gas” ai fianchi del leader Odeon. Già poco prima della curva conclusiva Fabio Branca ha dovuto richiedere a fondo Dylan Mouth, svuotato prematuramente di energie e senza voglia di rispondere alle sollecitazioni in retta d’arrivo, lontano dalla bagarre ai 400 finali. Una prestazione incolore che pone ulteriori dubbi sulla latitante forma del Derby romano 2014, dopo l’opaco tentativo del tedesco Oil of England a Monaco, la prova discreta e poco più di Steaming Kitten in un Milano tutt’altro che mostruoso e il terzo posto di Dark Sea in una condizionata a Longchamp.
Note dolenti da Ascot ma onore alla Effevi, a Stefano Botti e a Fabio Branca che ci hanno giustamente provato nel tempio del galoppo, consapevoli adesso di avere tra le mani un’ottima tre anni come Final Score.
John Gosden è il dominatore del meeting e dopo aver conquistato le St James’s Palace e le Prince of Wales ha tirato fuori dal cilindro di queste King Edward il progressivo Eagle Top, un bellissimo Pivotal pennellato con estrema confidenza da William Buick, eagle topal secondo successo della settimana. Eagle, reduce da un successo promettente a Newbury prima di un semplice quarto in un handicap a Leicester, si è presentato all’appoggio sul favorito Adelaide all’ultimo furlong, ben servito dal ritmo selettivo imposto in avanti da Odeon, per poi produrre un’accelerazione pregevole che ha travolto il portacolori del Coolmore, costretto al posto d’onore a circa tre lunghezze di margine. Al terzo è terminato la sorpresa Scotland, l’allievo di Andrew Balding che rimaneva sul piazzamento nel Chester Vase. John Gosden ama il St Leger ma Eagle Top sembra un cavallo tagliato per il miglio e mezzo e può veramente esser tutto: ieri era soltanto alla terza corsa in carriera ma il cambio di marcia pazzesco mostrato in retta non pone limiti a questo portacolori di Lady Bamford.
Nel pomeriggio da vedere anche le Coronation, per le femmine di tre anni sul miglio, con il sigillo del ‘pittore’ Clive Brittain (80 anni, il più vecchio allenatore a vincere a Royal Ascot nell’era moderna), a bersaglio con la stimata Rizeena, una baia da Iffraaj che a due anni aveva rizeenadimostrato mezzi interessanti vincendo le Moyglare e proprio a Royal Ascot le Queen Mary. Alla ricomparsa nelle 1000 Ghinee aveva pagato lo scotto del rientro e probabilmente del tracciato del Rowley Mile, stavolta nelle mani sicure di Ryan Moore, al terzo centro nel meeting (capolista con una lunghezza di margine su altri cinque jockeys), ha surclassato le rivali, capeggiate dalla francese Lesstalkinparis, l’allieva di Rouget che ha cancellato la delusione della Poule, con una sfortunatissima Euro Charline al terzo a ridosso: da sottolineare la prestazione della pupilla di Marco Botti, portacolori del Team Valor (ed ex Blueberry, ndr) e montata in punta di piedi da Andrea Atzeni. Alla baia da Myboycharlie, quinta nelle Ghinee di Miss France, non ha fatto sconti la leader J Wonder, rimasta allo steccato nonostante la flessione conclusiva. Andrea è riuscito lo stesso a filtrare da quel millimetrico varco ma Rizeena ormai aveva preso il tempo e la transalpina era in piena spinta a centro pista.
Andreino aveva cominciato con il botto il quarto giorno, firmando il suo primo successo a Royal Ascot in sella alla scatenata Cursory Glance, una Distorted Humor di Varian dominatrice delle Albany. Imbattuta adesso in due uscite, dopo un esordio a Kempton, Cursory atzenicoursoryha piegato le velleità dell’americana Sunset Glow, partita come una scheggia al via, e della favorita irlandese Patience Alexander. Applausi a scena aperta per Andrea!
Mancano da segnalare i successi di Hartnell nel Queen’s Vase, secondo centro per Mark Johnston nel meeting, sopravvissuto a una steward’s enquiry, del volante Contributer nel Wolferton e della prima vittoria in carriera nel Royal meeting per David O’Meara, a segno con Louis The Pious nelle Buckingham Palace. E al quarto giorno i bookies respiravano: nessun favorito al palo nella giornata, compresi i più appoggiati del meeting Bold Sniper ed Adelaide.

Edoardo Borsacchi @Edobor88Edoardo

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