Tatts December Yearling 2020, dati in chiaroscuro!
La domanda di yearling rimane viva, nonostante la crisi.
Questa è senza dubbio la prima osservazione che possiamo fare guardando ai risultati ottenuti ieri dalla Tattersalls December Yearling Sale 2020.
A fronte però di un innegabile risultato positivo ci sono alcuni aspetti che non possono far esultare organizzatori e venditori.
Prima però di qualsiasi analisi, facciamo parlare i dati.
I lotti presentati sono stati 142, in arretramento rispetto ai 167 del 2019, meno 15%. La percentuale dei venduti si è attestata a un ottimo 86%, non solo il migliore dato del decennio, ma anche in forte salita rispetto al già buono 78% della scorsa edizione.
Il fatturato generale è di 3,986,300 ghinee, meno 4% sul 2019. Il prezzo medio è stato di 32,675 guineas, con un aumento del 3%. Mentre il prezzo mediano è arretrato in maniera consistente dai 25,000 ai 20,000 di ieri, quindi meno 20%.
Prima considerazione, avere meno lotti da vendere aiuta in maniera considerevole il buon andamento di indicatori come la percentuale dei venduti e in maniera indiretta anche il prezzo medio. Parliamo di vantaggio indiretto perché aver scremato, togliendo dunque la fascia più bassa, ha consentito di ottenere un prezzo medio elevato e che di poco supera quello dello scorso anno.
Seconda osservazione, è vero che dovremmo essere contenti di un fatturato che pur in presenza di minor offerta ha quasi eguagliato lo scorso anno, ma è maggiormente rilevante un prezzo mediano in arretramento, che testimonia di un’asta con alcuni picchi dovuti alla indubbia qualità presentata, ma con anche tanti lotti a prezzi di forte saldo.
Questa analisi è suffragata dal fatto che abbiamo avuto ben 7 lotti da sei cifre (sopra le 100.000 ghinee per capirci) contro i soli 3 dello scorso anno. Quindi una vendita meno omogenea. In aggiunta questi sette hanno contribuito per ben il 30% al fatturato totale dell’asta.
È un bene? No, o meglio è certamente un bene per chi presentava questi prodotti, ma per tutti gli altri è l’ennesima conferma che la fascia medio-bassa soffre in maniera molto forte e come sappiamo bene noi Italiani, senza una solida base la punta della piramide crolla.
Il top price lo ha fatto segnare un maschio da Sea The Stars, venduto per 300,000 guineas a Anthony Stroud che ha annunciato che il puledro andrà in allenamento da John Gosden. Il prezzo supera del 50% il top price dello scorso anno.
Presentato dall’Ashbrittle Stud, la madre è nientemeno che la campionessa Talent, da New Approach, vincitrice di Oaks e mamma di Ambition, a segno nel Corrida (Gr2) e seconda del Romanet (Gr1) di Audarya . Il puledro era indirizzato al Book1, ma per via di un ematoma ai posteriori ha dovuto dare forfait.
Interessante notare che anche il secondo prezzo, 260,000, arriva da Sea The Stars, ma si tratta di una puledra da Alla Speranza, da Sir Percy, comprata in partnership dal De Burgh e dal Norelands. Anche lei sarà affidata a John Gosden.
Presenti anche compratori italiani di cui a una prima scorsa possiamo segnalarvi: Federico Barberini con tre arrivi, il più caro un maschio da Holy Roman Emperor pagato 45,000; Marco Bozzi un unico arrivo a 20,000 per una femmina da Territories; la Scuderia del Giglio Sardo a 25,000 porta a casa un maschio da No Nay Never; infine Valfredo Valiani ne inchiostra invece tre, la più costosa una Havana Gold a 16mila.
Nel caso avessimo dimenticato qualche acquisto segnalatecelo e sarà nostra cura inserirlo.
Le aste Tattersalls continuano senza sosta e domani prenderà il via la December Foal che ovviamente seguiremo per voi.
Rimanete sintonizzati con la principale voce indipendente dell’ippica Italiana!
Antonio Viani@DerbyWinnerblog