Corridonia non ci sta!

Riceviamo da un proprietario di stanza al Martini e volentieri pubblichiamo.
Buongiorno,
chiedo gentilmente ospitalità alla Vostra testata per conto del gruppo di proprietari locali che fanno capo all’ippodromo Martini di Corridonia.
Vorrei rappresentare agli appassionati e agli addetti ai lavori il grave stato di disagio che si sta vivendo a causa dei continui tagli sia dì giornate che di montepremi che da poco più di un decennio hanno ridotto la stagione ippica di Corridonia, che contava più di 40 giornate di corse l’anno, al di sotto del livello minimo di sussistenza.
Dover correre per premi al vincitore di 1.275 euro è semplicemente offensivo per chi mantiene i cavalli da corsa per tutto l’anno affrontando le stesse spese di tutti gli altri proprietari italiani.
È stato più volte affermato che in sede di programmazione delle corse si sarebbe tenuto conto della territorialità e della capacità di attirare pubblico all’interno degli ippodromi. Ebbene è inspiegabile come l’unico impianto dell’Italia orientale che ospita corse al galoppo in piano, gremito di migliaia di spettatori nelle tradizionali serate estive, sia stato umiliato e svilito con montepremi di 23.800 euro per ognuna delle pochissime giornate assegnate, ben al di sotto di altri impianti in cui la disputa delle corse a porte chiuse non comporta grandi differenze in termini di presenze rispetto alla normalità.
Spero che si prendano provvedimenti per correggere una situazione profondamente iniqua e per evitare che i proprietari, marchigiani e non solo, oggi in via di estinzione, non scompaiano definitivamente.
PAOLO FALCITELLI
NOTA PERSONALE
Come DerbyWinner non possiamo non dare spazio a una protesta che se vogliamo è anche un appello a non far morire la passione ippica.
In tutta sincerità concordiamo che sia offensivo correre per 23.800 euro di montepremi complessivo a giornata, ma alla stessa stregua era folle pensare di programmare 40 giornate al Martini.
Corridonia, come altri ippodromi promozionali a nostro parere dovrebbe mandare in scena una riunione piccola (Max 8/10 giornate) ma abbastanza ben dotata, così da consentire a tutti gli appassionati di gestire il parco cavalli esistente in maniera dignitosa.