Irish Tales
Dall’Irlanda arrivano due notizie riguardanti l’allevamento ma di segno opposto.
Il Coolmore ha annunciato che a seguito di una colica è venuto a mancare all’età di 15 anni l’ottimo cavallo e altrettanto valido stallone High Chaparral.
Il figlio di Sadler’s Wells è stato sottoposto ad eutanasia all’ospedale veterinario Fethard dove era stato portato con urgenza per sottoporlo a un intervento esplorativo a seguito della colica che gli aveva perforato l’intestino.In carriera si è potuto fregiare del titolo di doppio Derby Winner, riportato nel 2002, riuscendo nell’impresa di vincere sia ad Epsom sia al Curragh. Inoltre conquistò due volte la Breeders’ Cup Turf, nell’anno di grazia del 2002 e anche l’anno successivo, vittoria che segnerà il termine della sua carriera agonistica. Per non farsi mancare nulla a due anni ha vinto il Racing Post Trophy e nel 2003 le Irish Champion Stakes. In totale ha riportato dieci affermazioni (di cui sei in Gruppo 1) cimentandosi anche nell’Arc dove però giunse per ben due volte terzo, uniche sconfitte della sua formidabile carriera insieme a un secondo posto a Punchestown al debutto.
Una perdita non soltanto per il Coolmore che dal 2004 gestiva la carriera stalloniera di High Chaparral con ottimi risultati – e che era l’unico stud a potersi fregiare dell’onore di avere nel proprio roster ben sei vincitori del Derby – ma per l’intera industria dell’allevamento mondiale. Come sire ha ottenuto risultati brillanti, sia come padre di vincitori, tra cui alcuni classici, sia come Sire of Sires. Tra i suoi principali figli ricordiamo So You Think, oggi stallone al Coolmore e vincitore di cinque Gruppi 1 in Australia, tra cui il back to back 2009-2010 nel Cox Plate, prima di essere trasferito in Europa alla corte del maghetto di Ballydoyle per vincere altrettanti Gruppi 1, come le Eclipse, le Irish Champion e le Prince of Wales. Non solo, High Chaparral ha prodotto anche Toronado, anch’esso stallone e ottimo miler vincitore di Gruppi (Sussex Stakes e Queen Anne), It’s a Dundell che in Australia ha vinto sei Gruppi 1, Free Eagle promessa per la stagione ventura e già oggi vincitore di Gruppo 3, senza dimenticare il tedesco Lucky Lion. Risulta anche un valido padre di fattrici, infatti è il Broodmare Sire di The Wow Signal, vincitrice del Morny. In Italia i suoi migliori prodotti sono stati Lord Chaparral (terzo nel Jockey Club 2011 vinto da Campanologist) e Joanna (Sandrigham e terza nella Poule des Pouliches). Lo stesso tasso di monta fissato a € 30.000 euro per il 2015 segnala la validità del soggetto.
Addio campione.
Da questa triste notizia passiamo invece a una nota più lieta, infatti è stato venduto l’importante complesso allevatorio e stalloniero del Ballylinch Stud. La casa di stalloni importanti quali Dream Ahead, Lawman, Intense Focus, Beat Hollow e Lope de Vega è passata all’uomo d’affari americano John Malone e a sua moglie Leslie, già fortemente impegnati nel settore essendo proprietari, dallo scorso anno, della Bridlewood Farm in Florida e avendo acquistato un foal femmina da Tapit per la cifra record di tre milioni di dollari alle aste di Keeneland November.
Il Ballylinch Stud è uno dei più importanti complessi irlandesi ed era di proprietà del Dottor Mahony dal 1987, anno in cui lo acquistò dalla famiglia fondatrice, nel 1914, dei McCalmot. Come ottimamente riportato dal Racing Post, la nuova proprietà ha annunciato che non verranno fatti stravolgimenti nell’assetto gestionale, quindi rimarrà al suo posto John O’Connor nella veste di Managing Director, che tanto bene ha fatto nello sviluppo dell’attività, iniziata nel 1988.
Con ogni probabilità si cercherà di sfruttare le possibili sinergie tra i due complessi di proprietà, anche se l’obiettivo è quello di rendere sempre più importante il Ballylinch a livello europeo e se verranno compiuti investimenti pari a quelli fatti negli USA non abbiamo dubbi che l’obbiettivo verrà centrato. Come dicevamo un’ottima notizia che segnala la vitalità del settore e l’attratività che lo stesso continua a suscitare sugli investitori stranieri.
Antonio Viani@AntonioViani75