Il Circuito d’elite 2019, II parte.
Continuiamo la disamina di Paolo Salvadori sulle principali prove di Gruppo europee (per la prima parte leggi QUI).
Il primo saggio ha ottenuto uno straordinario successo, sia in termini assoluti sia in relazione alla complessità della materia trattata. Siamo certi che anche questa porzione verrà gustata allo stesso modo, anche perché legata a soggetti che attendiamo al varco nella prossima stagione.
Bando alle presentazione e la parola a Paolo!
Dopo aver introdotto l’argomento ed aver esaminato i protagonisti assoluti della stagione, cioè coloro che hanno vinto 3 prove di Gr1, è ora di analizzare quei soggetti capaci di emergere in due corse:
Advertise (14-c), maschio baio 2016 da Showcasing (5-j) e da una figlia di Pivotal (7), ha riportato la Commonwealth Cup sui 1200 metri di Ascot, oltre che il Maurice De Gheest su distanza leggermente più lunga (1300) nella prima settimana di agosto a Deauville. Il nostro che aveva anche siglato le Phoenix Stakes a due anni, verrà ritirato in razza per la prossima stagione di monta (al National Stud, ndr).
Anapurna (16-h), femmina baia 2016 da Frankel (1-k) e mamma da Montjeu (1-u), quindi con inbreeding 3×3 su Sadler’s Wells (5-h), si è imposta nelle Oaks di Epsom e nel Gruppo 1 di nuovo conio, il Prix De Royallieu.
Lanfranco Dettori è stato il felice interprete in entrambe le vittorie, come lo era stato anche per il cavallo sopra analizzato.
Blue Point (4-l), maschio baio 2014 da Shamardal (1-l) e una figlia di Royal Applause (26), è stato in grado non solo di bissare il successo dello scorso anno nelle King’s Stand Stakes, il primo giorno del Royal Meeting di Ascot sui 1000 metri, ma di riportare a distanza di solo quattro giorni le Diamond Jubilee Stakes sempre sullo stesso tracciato, ma con 200 metri in più da percorrere.
Impresa straordinaria, riuscita finora al solo Choisir (8-f), maschio sauro da Danehill Dancer (22-b), nel lontano 2003, quando la prima prova era ancora di Gruppo 2 e la seconda si chiamava Golden Jubilee Stakes.
Anche Blue Point (4-l) è stato ritirato in razza, dove funzionerà, al Kildalgan Stud in Irlanda, al tasso di 45.000 euro.
Circus Maximus (1-x), maschio baio 2016 da Galileo (9-h) con mamma da Danehill Dancer (22-b), le cui figlie incrociano in maniera incredibile con lo stallone più vincente di questi ultimi anni. Si è dimostrato un grande combattente e pur usato in maniera non molto elegante in diverse circostanze dal proprio entourage, è stato capace di imporsi in strenua lotta, sia nelle St James’s Palace Stakes, sia nel Moulin De Longchamp.
Circus Maximus, oltre a rappresentare l’ennesimo prodotto di rilievo di un nick di successo, proviene da una delle più grandi, se non la più grande, famiglia imperante negli USA, che risale a La Troienne (1-x) dal fenomenale Teddy (2-n).
Coronet (9-c), femmina grigia 2014 da Dubawi (9-e) e da una figlia di Darshaan (13-c), alla ribalta da diverso tempo, ha finalmente conseguito l’agognato obbiettivo di centrare una corsa di Gruppo 1, cosa che le è riuscita ben due volte, imponendosi in un caso in strenua lotta, nell’altro facilmente, rispettivamente nel Grand Prix De Saint-Cloud e nel Prix Jean Romanet, disputatisi entrambi oltralpe.
Al timone il solito Lanfranco Dettori, che quest’anno ha centrato ben 19 prove elitarie. Suo personale record alla tenera età di ben 49 anni.
La famiglia di Coronet (9-c) è la migliore della storia del purosangue, sua nonna Last Second (9-c) da Alzao (9-h) è anche la mamma di Aussie Rules (9-c) grigio 2003, da Danehill (2-d), che ha riportato le Poule francesi del 2006 e le Shadwell Turf Mile Stakes negli Stati Uniti ed era un apprezzato stallone.
Il nick è insolito, almeno per gli attuali standard europei, essendo nessuno dei due genitori proveniente dalla stirpe di Northern Dancer (2-d), a differenza di tutti i soggetti sopra elencati, mentre il pedigree è caratterizzato da un inbreeding 4×3 su Shirley Heights (1-l) e uno 5×4 su Lyphard (17-b).
Earthlight (8-c), maschio sauro 2017 da Shamardal (1-l) e una figlia di New Approach (19-b), ha debuttato il 19 giugno sui 1100 metri di Maison Lafitte. Alla quarta prova ha siglato il Prix Morny a Deauville e successivamente le Middle Park Stakes a Newmarket, entrambe disputate su 1200 metri.
Cinque corse fino ad ora affrontate sotto la regia del maestro Andre Fabre, risultando tuttora imbattuto.
Hermosa (8-c), femmina baia 2016 da Galileo (9-h) ed una figlia di Pivotal (7), ha vinto con discreta facilità entrambe le 1000 Ghinee inglesi e irlandesi.
Piuttosto labile nel proseguo della stagione, risulta sorella piena di Hydrangea (8-c) di due anni più vecchia che si è imposta nel 2017 nelle Matron Stakes e nelle Champion Fillie & Mares Stakes, ed è caratterizzata a sua volta dal nick più ad effetto negli ultimi due anni.
Iridessa (4-i), femmina baia 2016 da Ruler Of The World (3-l) con mamma da Danehill (2-d), agli ordini del talentuoso Joseph Patrick O’ Brien ha siglato Pretty Polly Stakes e Matron Stakes, per poi andare a vincere a Santa Anita le Breeders Cup Fillie And Mare Turf. Lo scorso hanno aveva riportato anche il Fillies’ Mile in quel di Newmarket ai danni della sunnominata Hermosa (8-c), giunta seconda ad oltre una lunghezza.
Appartenente ad una famiglia poco conosciuta, ribadisce la bontà degli incroci degli eredi di Galileo (9-h) su quelli di Danehill (2-d), essendo appunto il padre Ruler Of The World (3-l) figlio del primo. Quest’ultimo, che ha riportato il Derby di Epsom del 2013, ed è fratellastro di Duke Of Marmalade (3-l), che proviene guarda caso da Danehill (2-d), risulta a nostro avviso uno stallone piuttosto sottostimato.
Japan (11-d), maschio baio 2016 da Galileo (9-h) ed una figlia di Danehill (2-d). Dopo uno stentato rientro nelle Dante Stakes di York, prova preparatoria per il Derby di Epsom, dove comunque si è presentato agli stalli di partenza, chiudendo terzo, ha saputo riportare in sequenza le King Edward VII Stakes di grade 2 al meeting del Royal Ascot, oltre che il Grand Prix De Paris, vero Derby francese, e le Juddmonte International Stakes, giustiziando per una testa a fil di palo Crystal Ocean (7-a) da Sea The Stars (9-h), vendicando così in una certa maniera la compagna di allenamento Magical (3-d). Ha concluso al momento l’annata, con un onorevole quarto posto nel Prix de l’Arc de Triomphe.
Shastye (11-d), femmina baia 2001, la mamma di Japan, ha anche prodotto sempre con l’ausilio dell’immenso Galileo (9-h), sia Secret Gesture (11-d), femmina baia 2010, pluripiazzata di Gruppo 1, nonché Mogul (11-d), maschio baio 2017, che dopo aver vinto in bello stile le KPMG Champions Juvenile Stakes, prova di Gr2 che si disputa a Leopardstown, issandosi tra i probabili favoriti in antepost del futuro Derby di Epsom, ha fallito piuttosto nettamente nel recente Vertem Futurity Trophy, giungendo quarto a diverse lunghezze dal netto vincitore Kameko (10-c), maschio baio da Kitten’S Joy (2-d) e mamma da Rock Of Gibraltar (10-a), di proprietà Qatar Racing Limited e allenato dal bravo Andrew Balding.
Inoltre Shastye (11-d), risulta sorellastra delle sorelle piene Sage Et jolie (11-d) femmina grigia 1996 e Sagalina (11-d) femmina grigia 2000, entrambe da Linamix (6-e), che hanno prodotto rispettivamente: la prima con Johannesburg (2-f) il maschio grigio 2004 Sageburg (11-d) che ha trionfato nell’edizione 2008 del Prix D’Ispahan, la seconda con Shamardal (1-l), la femmina grigia 2009 Sagawara (11-d), che ha svettato nel 2012 nel Saint Alary.
Pinatubo (7-a), maschio baio 2017 da Shamardal (1-l) con mamma da Dalakhani (9-e), imbattuto in sei corse, riportando con ben nove lunghezze sul secondo arrivato le National Stakes (Goffs Vincent O’Brien), disputatesi il 15 settembre al Curragh, e successivamente le Dewhurst Stakes a Newmarket. Il suo debutto risale addirittura al 10 maggio sull’all-weather di Wolverhampton. Trainer Charlie Appleby.
Senza ombra di dubbio il soggetto di due anni che ha più impressionato nell’anno. Difficile stabilire fino a quale distanza potrà arrivare. Noi crediamo non più del miglio.
Nel suo caso si ripropone finalmente un nick che prevede la presenza di un discendente di Mill Reef (22-d) nella sessione femminile, mentre la famiglia è più che buona.
La quarta mamma Eljazzi (7-a), baia 1981 da Artaius (14-c), oltre a rientrare in parecchi pedigree di successo, risulta sia la nonna dei due fratellastri Invicible Spirit (7-a) da Green Desert (21-A4) e Kodiac (7-a) da Danehill (2-d), entrambi grandissimi stalloni, che la terza madre di Uni (7-a) maschio sauro 2014, recente trionfatore nella Breeder’s Cup Mile, svoltasi recentemente a Santa Anita.
Stradivarius (9), maschio sauro 2014 da Sea The Stars (9-h) con mamma da Bering (7-f), meraviglioso vincitore di coppe.
Quasi imbattuto anche quest’anno, dove ha perso per una narice nell’ultimo impegno durante il meeting delle Champions ad Ascot e capace di imporsi per il secondo anno di seguito in cinque prove consecutive sulla lunga distanza, riconquistando lo speciale bonus di un milione di sterline per chi fosse stato in grado di imporsi nell’ordine nella Gold Cup di Ascot, nella Goodwood Cup e nella Hamilton Lonsdale Cup di York. Abbiamo il sospetto che si ripresenterà sulle piste anche il prossimo anno nel tentativo di imporsi per la terza volta di fila nella Gold Cup e magari di rimpossessarsi dello speciale bonus.
Too Darn Hot (13-c), maschio baio 2016 da Dubawi (9-e) ed una figlia di Singspiel (12-c), era stato considerato lo scorso anno il miglior due anni europeo, avendo vinto oltretutto in bello stile le Dewhurst Stakes.
Quest’anno, complici alcuni inconvenienti fisici, non ha saputo mantenere lo scettro, imponendosi comunque piuttosto agevolmente sia nel Prix Jean Prat sui 1400 metri in pista dritta di Deauville, che nelle Sussex Stakes di Goodwood.
Infortunatosi ulteriormente, funzionerà in razza a partire dal prossimo anno presso il Dalham hall Stud del Darley al tasso di 50.000 sterline.
La mamma Da Re Mi (13-c), femmina baia 2005 ha siglato nel 2009 Pretty Polly Stakes e Yorkshire Oaks, mentre la nonna Darara (13-c) baia 1983 da Top Ville (8-i), ha prodotto anche Rewilding (13-c), maschio baio 2007 da Tiger Hill (3-e), impostosi nell’edizione del 2011 del Dubai Sheema Classic, oltre che alcuni mesi dopo nelle Prince Of Wales’ Stakes e purtroppo scomparso nello stesso anno.
Waldgeist (5-h), dal sommo Galileo (9-h) con mamma da Monsun (8-a), come abbiamo visto in apertura (nella prima parte per chi legge, ndr), si è imposto nel Prix Ganay e nel Prix de l’Arc de Triomphe.
Sempre stimato dal proprio allenatore aveva già riportato a due anni il Criterium De Saint-Cloud e dopo una stagione dei tre anni un poco in ombra, il Grand Prix De Saint-Cloud a quattro.
Risulta uno dei pochi validi figli di Galileo (9-h) a non essere di proprietà del gruppo Coolmore e appartiene ad una valida e antica famiglia tedesca.
La bisnonna Wurftaube (5-h), saura 1993 da Acatenango (11-a) è la mamma di Waldpark (5-h), maschio baio 2008 da Dubawi (9-e), che ha vinto il Deutsches Derby ad Amburgo, e la nonna di Masked Marvel (5-h), maschio baio 2008 da Montjeu (1-u), che ha riportato il St Leger a Doncaster.
To Be continued (con molti spunti ancora)…