Classificazione sì o no?

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mipaafPrima delle elezioni ecco l’ultimo colpo di coda di questo Governo con la classificazione degli ippodromi.
Colpo di scena a sorpresa che ha avuto il prevedibile effetto di scatenare una ridda di commenti da parte, soprattutto, degli addetti ai lavori.


Tra favorevoli e contrari purtroppo nessuno ha evidenziato la completa mancanza della scelta basilare che doveva precedere una decisione simile.
Scopriamo nel video quale…

2 pensieri riguardo “Classificazione sì o no?

    Benedetto Di Giulio ha detto:
    5 febbraio 2018 alle 14:43

    Classificazione!! Con il consueto garbo il Dr.Viani ci invita alla riflessione, utilizzando il metodo socratico della maieutica. Date le premesse il dibattito non potrà che essere “alto” poichè il richiamo continuo al buon senso altro non potrà se non nobilitare la riflessione medesima. Vede Dr. Viani, il fatto che non vengano definiti a priori le strategie per le quali l’ippica deve essere e la “classificazione” anche, altro non sono che la deriva documentata di un settore che non comprende in se stesso quelle capacità per poter dirimere la questione. Gli effetti sono quelli di grande confusione che al momento regna e che, non potrebbero essere dati se non con confusione, poichè solo in questo modo si realizzano alcuni grandi interessi. Conosceremo meglio la questione quando insieme ai proclami, si potranno apprezzare le schede degli ippodromi e le relative somme attribuite in funzione di quelle, all’una o all’altra gestione di Ippodromo. Perchè di quello si tratta, non solo di Ippodromi, ma sopratutto di Gestione degli stessi. Inizia a diffondersi l’idea che la classificazione altro non sia se non la restaurazione della egemonia di alcuni Ippodromi, cosidetti grandi, quelli Metropolitani per intenderci, a spese di impianti più o meno minori sparsi per l’Italia. Operazione da effettuarsi rigorosamente con soldi pubblici. Va da sè che ove la strada da percorrere fosse questa, si tratterà di una questione di nicchia, per utilizzare la sua sintassi, pertanto autoreferenziale, antidemocratica, volta solo all’accaparramento di risorse pubbliche, ma che nulla ha a che fare con il buon senso e con lo sviluppo dell’ippica. Soldi, solo questione di soldi e a chi vengono dati e come vengono spesi. Come avverrà il controllo di qualcosa di indefinito? Semplicemente non potrà esservi controllo. Pertanto se la classificazione dovesse invece concretizzarsi come il tentativo di ristabilire invece, attraverso le attribuzioni delle Istituzioni, dinamiche di mercato e di libera concorrenza per le quali saranno premiati i migliori e più capaci,non i più convincenti attraverso attività lobistiche, allora e solo allora si potrà ipotizzare un futuro di sviluppo per il nostro settore. Insomma…..la classificazione non può e non deve essere l’ennesimo incuiucio Politica-Economia, dove a farne le spese saranno i soliti noti..gli Operatori Ippici ed il Pubblico.

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      Antonio Viani ha risposto:
      6 febbraio 2018 alle 9:14

      Grazie Benedetto, speriamo che il Ministero capisca e ponga rimedio… nell’attesa noi possiamo solo continuare la nostra battaglia per un’ippica che sia “logica”.

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