No alla chiusura del Caprilli, da una piccola idea a uno tsunami di passione!

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ippodromo caprilli7Torniamo ancora una volta (per informazioni sul passato recente leggi QUI) sulla questione della paventata chiusura dell’ippodromo Caprilli di Livorno.
Questa volta però vogliamo raccontarvi una storia sorprendete e darvi, o meglio regalarci vista la nostra comune passione, un segnale di speranza.
Ieri pomeriggio tardi è stato aperto un gruppo su Facebook – per i meno avvezzi al mezzo è una pagina creata su questo social per portare attenzione su un determinato tema e alla quale vengono invitate tutte le persone che potrebbero essere interessate a supportare l’iniziativa – e in sole  poche ore il gruppo degli  iscritti è volato oltre duemila e a questa mattina ha superato la barriera dei 2.500, un successo inaspettato, anche per come è nato.
Infatti, ieri pomeriggio Francesca Gori – cara amica e giovane amazzone che arriva dall’equitazione, ma di profonde radici ippiche al galoppo, oggi sempre più impegnata nel nostro sport come proprietaria, allevatrice e prossima gentlemen – mi contatta su WhattsApp, altra applicazione di comunicazione, per dirmi che bisogna fare qualcosa per il Caprilli, perché pare che il Comune sia intenzionato anche a togliere l’acqua e dopo la mancanza dell’elettricità questo sarebbe il colpo finale per il glorioso ippodromo labronico. Io butto lì l’idea di creare un gruppo su Facebook e cercare di portare alla luce questa vicenda, aggiungo che magari se si riuscisse a raggiungere i mille iscritti si potrebbe cercare di fare pressioni sul Comune perché si interessi maggiormente.
Mai avrei pensato che si potesse ottenere un successo simile, non solo nei numeri degli iscritti che oggi statene certi supererà la soglia dei tremila, ma soprattutto nelle decine di commenti da parte di persone checaprilli5 provengono da esperienze diverse una dall’altra. Alcuni arrivano dall’equitazione oppure dal trotto e tutti ricordano le belle serate estive trascorse all’ippodromo livornese altri non sono per nulla legati al mondo dei cavalli ma hanno a cuore un pezzo di storia, non solo ippica.
Come ho detto nel precedente post, non so chi abbia ragione nella querelle tra Comune di Livorno, Alfea e Livorno Galoppo e neppure mi interessa prendere le parti di qualcuno, perché a me (e credo anche a tutti i 2600 e passa di Facebook) interessa solamente che un gioiello come il Caprilli possa continuare a ospitare cavalli e a organizzare corse estive sotto quelle luci che saranno pure antidiluviane ma hanno un fascino che nessuna torre di luci al led di ultima generazione potrà mai eguagliare.
Questa mobilitazione spontanea non è solo un bengala lanciato alle autorità cittadine perché finalmente prendano a cuore al questione e la risolvano, ma è la dimostrazione che, se uno vuole, può fare tanto. Non è vero che esistano muri insormontabili e sfide impossibili, chi lo dice lo fa perché non ha voglia di affrontare questa sfida e allora cerca una scusa per essere a posto con la sua coscienza.
La verità è che tutti noi possiamo fare tanto per la nostra ippica, basta avere voglia di sporcarsi le mani e non smettere mai di credere in quello per cui si lotta. Questo lo diciamo soprattutto ai tanti dirigenti ippici, perché prendano esempio e capiscano che il mondo intorno a loro è cambiato e le strategie che andavano bene negli anni ottanta ora sono inutili.
Grazie Francesca, grazie a tutti voi appassionati, per la lezione che ci avete dato e ancora una volta gridiamo alto e forte: NO ALLA CHIUSURA DELL’IPPODROMO CAPRILLI!

Antonio Viani@DerbyWinnerblog

2 pensieri riguardo “No alla chiusura del Caprilli, da una piccola idea a uno tsunami di passione!

    Paolo Miliani ha detto:
    1 aprile 2016 alle 6:24

    sono tra quelli che hanno amato l’ıppodromo di Livorno e solo il pensiero dhe possa essere chiuso mi rattrısta enormemente.Per qualsiasi iniziativa potrei essere a disposizione portando la mia esperienza e passione come currıculum-vitae.

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      Antonio Viani ha risposto:
      1 aprile 2016 alle 10:55

      Grazie Paolo. A breve, in base alle risposte che il Comune darà vedremo come muoverci. Importante è mantenere alta l’attenzione.

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