Anac e SGA: le Aste sono un bene di tutta l’Ippica Italiana!

Postato il Aggiornato il

logo AnacL’argomento Aste, per quanto manchino ancora sei mesi – in programma il 16 e 17 settembre prossimi a Milano – è sempre molto attuale.
Dopo le dichiarazioni rilasciate da vari esponenti sul nostro sito adesso è venuto il tempo di sentire cosa ne pensa chi le Aste le organizza, la SGA e l’ANAC, e occasione migliore non poteva essere che incontrare, nella giornata dell’Apertura, il Presidente ANAC, la Signora Isabella Asti Bezzera.
Presidente buongiorno, andiamo subito al nocciolo della questione. Nelle ultime settimane si è dibattuto molto, grazie a DerbyWinner che ha raccolto le dichiarazioni di tanti addetti ai lavori, sull’utilità di posticipare la data delle Aste SGA cercando di posizionarle più vicino ad eventi mondiali come l’Arco di Trionfo per cercare di raccogliere maggiori compratori esteri e principalmente statunitensi già in Europa per la corsa faro francese, che ne pensi?

Innanzitutto ci tengo a rimarcare che ANAC e SGA e i rispettivi consigli sono i primi a voler che le nostre aste riescano, visto che le organizzano. Detto questo ho letto quanto suggerito da Paolo Romanelli, un appassionato che ha a cuore il turf italiano, ma devo ricordare a lui e a tutti che le date nostre sono inserite in un contesto molto più ampio, mondiale, dove è difficile trovare due giorni liberi. Per liberi intendo sia liberi dalla concomitanza di altre aste sia liberi da giornate fondamentali di corse”.

Facciamo qualche esempio pratico, così da capire meglio.

“Certo, per esempio il 24 di settembre, il giorno prima del nostro Di Capua, che qualcuno ipotizzava come datalogo sga ideale, sconta il fatto che a Newmarket si corre una delle giornate principali in Inghilterra, con le Cheveley Park Stakes e le Middle Park entrambe di Gruppi I, e altri Gruppi. Dunque l’attenzione non solo del pubblico ma di tutti gli addetti ai lavori, dagli agenti fino ai proprietari, sarà rivolta unicamente là e nessuno presterebbe attenzione e verrebbe qui ad acquistare i nostri prodotti. Noi dobbiamo cercare di sfruttare gli spazi che altri, ben più grandi di noi, ci lasciano.
“Inoltre per chi suggeriva di farlo il lunedì dopo il Di Capua, il 26 settembre, ricordo che il giorno successivo iniziano le aste di Goffs, dunque il giorno prima, il famoso 26, tutti gli agenti sarebbero su in Irlanda a visionare i puledri da cercare di acquistare dal giorno dopo.
“Continuo dicendo, a quanti sostengono il problema della concomitanza con le aste di Keeneland, che queste aste occupano un periodo molto lungo (dal 12 al 24 settembre 2016, nda) e il problema è che diventa difficile, diciamo così, schivarle, riuscendo nel contempo a non andare a impattare su quelle europee che sarebbe esiziale per le nostre aste”.    

Il problema della contemporaneità con Keeneland veniva proprio sollevato qui da noi da Paolo Romanelli.

Ricordo che dal 2009 al 2012 ANAC aveva in essere una collaborazione con il Dottor Romanelli e con il Signor D’Amato e in questi quattro anni la concomitanza (con Keeneland) era abbastanza bassa, perché per due anni si trattava solo degli ultimi due giorni e per i restanti solo sull’ultimo giorno. Una concomitanza limitata e presente solo negli ultimi giorni, quelli notoriamente meno appetibili. Inoltre erano anni dove le nostre aste potevano presentare cataloghi nutriti con oltre trecento cavalli iscritti. Eppure il risultato di questi quattro anni di accordo si è palesato solo nella vendita di due cavalli. Dunque mi pare che di isabella bezzera sga 2015fondo ci sia uno scarso interesse da parte degli americani e lo posso anche capire, visto che sono cavalli differenti nel tipo di impiego, penso all’erba rispetto al dirt, da quelli che a loro interessano davvero. Poi loro ne hanno talmente tanti di cavalli in patria che muoversi per venire a vederne così pochi da noi e acquistarne è una necessità poco sentita, per non dire quasi nulla visti anche i dati che ho riportato appena prima”. 

Quindi non ritieni sia un problema.

“Ma no, poi esistono gli agenti per acquistare. Se davvero ci fosse interesse basterebbe appoggiarsi a uno di loro. Io sarei felicissima di avere il mercato americano qui da noi e per questo basterebbero gli agenti, come avvenuto nel caso di uno dei due cavalli comprati di cui dicevamo prima, che fu preso da Alan Quartucci, un agente statunitense, che comprava per un proprietario americano, poi il cavallo non andò negli States e rimase in Europa, da Marco Botti se non erro e corse per Giuliano Manfredini e fece la sua bella carriera”.

Proprio il tasto degli agenti è stato toccato spesso dagli intervistati, nel senso che la critica sulla data scelta viene argomentata dicendo che non solo i proprietari a stelle e strisce sono impegnati a Keeneland ma anche gli agenti europei sono tutti lì.

“Questo direi di no. Ovviamente non vengono i top agenti europei, ma questo per un motivo di numeri bassi delle nostre aste. Quando il catalogo era, come detto, formato da centinaia di puledri, arrivavano tutti glideauville_04 agenti. Comunque anche l’anno scorso abbiamo avuto la presenza attiva, cioè acquisti, di pinhooker stranieri così come di alcuni agenti più piccoli. Il problema vero è avere un catalogo appetibile, se riusciamo a fare questo gli agenti ci saranno, perché i giorni top di Keeneland sono i primi, poi gli agenti tornano in Europa e dunque potrebbero essere presenti da noi”.

Facciamo un passo avanti, abbiamo visto i problemi legati alle date, quali migliorie e novità per cercare di far rendere al massimo le nostre aste? Al di là dell’ovvia necessità di un catalogo di qualità.

“La qualità l’abbiamo detta e va bene, però è fondamentale anche il numero dei cavalli presenti. Bisogna che gli allevatori ci credano nel progetto asta. Purtroppo in Italia l’asta è vista non bene, nel senso che l’allevatore fa il ragionamento del se lo vendo prima è meglio. Un ragionamento che all’estero non esiste, tutti portano i cavalli alle aste, sono un momento di scambio regolare e regolato, un momento di confronto. In Italia si fa più fatica a far passare questo concetto, cioè che portare i cavalli all’asta è un qualcosa in più e non un costo e basta. Alle aste è più facile vendere perché hai più compratori potenziali e magari pure esteri se uno ha il cavallo che può interessarli. Ovviamente stiamo cercando di studiare degli incentivi ma il vero incentivo è la consapevolezza degli allevatori di avere una chance in più per vendere il loro puledro. ANAC e SGA state certi lavorano per questo e certo non per ridurre il valore di un bene dell”intera ippica italiana”.

Ringraziamo della disponibilità a spiegare scelte e decisioni che sempre ci da il Presidente ANAC, siccome sappiamo che non è cosa che tutti fanno, ne diamo risalto. Ultima domanda, il 16 e 17 settembre prossimo le aste si terranno come da tradizione a Settimo Milanese?

 “Appuntamento a Settimo, a meno che non ci sia qualche sorpresa negativa, oggi non preventivabile, da parte dei nostri dirigenti. Purtroppo dovendo dipendere da altri siamo costretti a dire così. Comunque vi aspetto tutti il giorno 16 e 17 settembre prossimi per le Aste Yearling SGA, sarete i benvenuti, come sempre, e non ve ne pentirete”.

Antonio Viani@DerbyWinnerblog

  

3 pensieri riguardo “Anac e SGA: le Aste sono un bene di tutta l’Ippica Italiana!

    Le precisazioni di Paolo Romanelli « DerbyWinner ha detto:
    6 aprile 2016 alle 12:22

    […] le precisazioni di Paolo Romanelli rispetto all’intervista al Presidente ANAC, Isabella Bezzera (Leggi QUI). Intervista seguita a quanto il Dottor Romanelli aveva proposto (Leggi QUI e QUI). Funzione di […]

    "Mi piace"

      Andy David ha detto:
      1 luglio 2016 alle 21:04

      I have to agree with Isabella Bezzera, sales dates are clashing and yearling sales in particular. From the end of August until as far in as November and that’s just in Europe i will be travelling to each and every sale with sometimes only a day or two in between. I am making a point to attend Settimo Milanese this September as i have recently acquired some new forward thinking Italian clients and they require me to attend this sale to analyse the quality of horse entered, lets not forget Rip Van Winkle was bought from this very sale so the quality has been there. Italian racing is steeped in history and there are many issues to be dealt with in order to return it back to its once high levels of competitiveness. The market is very strong, especially at the top end but the class of horse racing in Italy today would find it difficult to compete outside of it’s own country and that has a knock on affect in the sales ring as buyers over the years have lost confidence in the Italian bred horse. Fashionable sires, good dam lines and a good page are what attracts attention and if you have a catalogue with it’s fair share of that then buyers will attend. I look forward to seeing you all there in September. WLS Bloodstock

      "Mi piace"

        Antonio Viani ha risposto:
        1 luglio 2016 alle 23:03

        Thank you David for your intervention. See you in Settimo and hope for a good result for our sales!

        "Mi piace"

Lascia un commento